Che Fortuna Essere Orfano! di Sholem Aleichem
Lo Studio
16
Aprile
2014

Che Fortuna Essere Orfano! di Sholem Aleichem

Che Fortuna Essere Orfano! di Sholem AleichemUn bambino Ebreo di nove anni descrive le vicissitudini della sua famiglia in un villaggio dell’odierna Ucraina, faticando a trovar da vivere, costretta dalla miseria e dai pogrom a fuggire dal suo paese, girovagare come clandestini in Europa e infine arrivare in America dove viene accolta e dove, pur tra persistenti difficoltà economiche, gode di una libertà prima inimmaginabile.

Tutta la tragedia del popolo ebraico è vista attraverso la dolcezza e l’incanto di un bambino che non cessa di stupirsi della bellezza del mondo e riesce sempre a vedere gli avvenimenti con incredibile ottimismo ed entusiasmo, a cominciare dal fatto di essere orfano e dei piccoli vantaggi che agli orfani competono.

Fantastica è la scoperta delle meraviglie americane, grattacieli, metropolitana, strade sopraelevate, tram, di un bambino sempre vissuto nel suo villaggio di campagna, ma che riesce ad adattarsi alla nuova città e non cessa di apprezzare i cambiamenti. Intorno a lui i personaggi della famiglia e dei conoscenti, ognuno caratterizzato da difetti e e particolarità, che nel racconto del bambino assumono un incredibile fascino ed una irresistibile connotazione umoristica.

Prima traduzione in italiano.

Definito il Mark Twain ebraico, Sholem Aleichem, diventato famoso postumo con l'opera Tewje il lattivendolo, portata a Broadway col titolo Un violinista sul tetto, nel suo testamento chiese di essere ricordato solamente con la lettura di qualche sua pagina che potesse strappare le risa tra gli ascoltatori. 

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